Bilâl viveva in uno scantinato al 23bis in periferia a Milano. Glielo affittava un avvocato. Una brava persona. Una brava persona che gli chiedeva 200 euro al mese per stare nello scantinato. Bastardo.
«Se mi beccano... capisci... tu senza documenti... io rischio e non posso rischiare per nulla»
Bilâl non aveva capito. Cosa c'entrassero i 200 euro al mese con il fatto di essere clandestino poi... Ma vabbè. Fatto sta che lo scantinato non aveva neanche il cesso e per cagare doveva stendere un foglio di giornale a terra, accucciarsi e poi appallottolare il tutto e gettare nel bidone dell'immondizia davanti al condominio. 200 euro ogni mese. Bastardo, Ma vabbè. E poi c'erano stati momenti peggiori lì a Milano. Almeno ora aveva la luce per leggere il giornale prima di cagarci dentro. Quando dormiva per strada era molto peggio.
Aveva provato a passare la notte nei parchi, ma lì in periferia i parchi non sono fatti per la gente. Infatti, di solito non ci si ferma mai nessuno. Bilâl si sedeva lì e non pensava a nulla. Non aveva altro da fare. Stare seduto e non pensare. Osservava, quello sì. Osservava l'erba e l'effetto del vento sui rami, il laghetto, la ghiaia. All'inizio non aveva capito. Quando si erano accesi i lampioni, accanto a lui si era seduto un vecchio. Non proprio un vecchio, sui sessanta, ma portati male... Faceva caldo, quel caldo afoso che sembra uscire dal cemento nudo delle palazzine, quel caldo afoso che ti appiccica i vestiti al corpo come se fossero di cartapesta, che mozza il fiato e la voglia di vivere. Il vecchio aveva un Lacoste verde. Una bella Lacoste verde. Bilâl se ne sarebbe voluto comprare una. Magari con i primi soldi che avrebbe messo da parte.
«Quanto prendi?»
Sì, una Lacoste era proprio quello di cui aveva bisogno. Magari non verde. Sulla sua pelle stava meglio un colore che facesse contrasto. Bianca forse. Forse gialla.
«Scusi?»
«Quanto prendi? Quanti soldi vuoi?»
«Io soldi? Io soldi no... niente ho. Niente. Rien.»
Proprio non aveva capito. Poi aveva guardato bene: il vecchio si teneva la mano destra nelle mutande. Aveva anche la bocca un po' aperta come in quei manga che gli aveva fatto vedere la figlia dell'avvocato. Una brava ragazzina quella Marlene, ma quei fumetti osceni non erano proprio adatti alla sua età.
«Ora hai capito? Quanti soldi vuoi per il tuo bel culetto sporco?»
Bilâl si era alzato senza dir nulla e se n'era andato. A ripensarci gli avrebbe voluto spaccare la faccia a quel vecchio maiale. Ma meglio così. Niente guai, niente polizia. Niente polizia, niente guai.
Successivamente gli era capitato altre volte di incontrare vecchi così. Ma non solo vecchi. Anche uomini più giovani, talvolta anche ragazzi. La cosa strana è che non sembravano quelle che lì a Milano chiamano "checche" o "froci". Alcuni avevano anche la fede al dito. Mah... Fatto sta che aveva smesso di frequentare i parchetti e i giardini. Dormiva in un parcheggio sotterraneo. Quello della Coop. Due piani. Nessuno a rompere i coglioni dopo le 21.
Una sera si era avvicinato un pelato.
«Li vuoi 20 euro?»
Lui era steso come al solito sul suo cartone nell'angolo più lontano dall'entrata. Lavoro non ne aveva ancora e non mangiava da tre giorni, eccezion fatta per una mela che gli aveva lasciato una signora dal sorriso gentile.
«Sì che li voglio»
«Bene»
Prese la banconota da 20 fra le mani facendogliela vedere per bene e la strappò in due pezzi. Gliene porse una metà.
«Metà ora, l'altra dopo che me lo hai preso in bocca»
«Vaffanculo, pezzo di merda»
«Guarda è molto semplice, ce l'ho già duro, vedi? Ti inginocchi e mi succhi la cappella come se non ci fosse un domani...»
Avrebbe potuto ucciderlo. Un cazzotto dritto sul naso come gli aveva insegnato il padre e poi giù botte fino a quando non vomitava sangue e smetteva di respirare.
«... guarda che è un po' che ti osservo. Io vengo qui tre volte alla settimana a fare la spesa. Tu dormi qua, non hai una casa. Probabilmente non hai neanche il permesso... Basta chiamare la polizia per saperlo.»
«La polizia. No, la polizia, no. Non voglio problemi»
«Ecco, allora... Metà ora e metà dopo. Ringrazia che ti do anche 20 euro che ti ci compri qualcosa da mangiare. E vedi di non sporcarmi.»
Alla fine quel buco di merda che si era trovato al 23bis non era poi così male. Se si faceva una fidanzata grazie alla sua Lacoste nuova almeno la poteva portare lì. Bastava solo arredare un pochino. Il letto c'era... Una lampada, una piccola scrivania, magari anche un divano Ikea. Certo 200 euro... Bastardo. Per pagare l'affitto doveva andare al parcheggio almeno dieci volte. Se dava il culo no. Per il culo chiedeva almeno il doppio.